venerdì 18 novembre 2016

BlogTour: If I should die di Amy Plum



Care Lettrici
vi va di fare un giro per Parigi? La città dove è ambientata la serie, magari vi viene voglia di programmare un viaggio...



Com’era la vita di Vincent prima di incontrarmi, prima di scoprire l’amore? Decenni di dolore e sacrificio, passati ad appagare la sua natura di revenant, a morire e a risorgere per salvare migliaia di innocenti. E proprio ora che credevamo di avere il futuro nelle nostre mani, siamo stati traditi nel peggiore dei modi da chi consideravamo un’alleata e un’amica. Mi fidavo di Violette, e lei ha portato via il mio amore per annientarlo e assorbire così i suoi poteri. Ora, senza più un corpo in cui tornare, Vincent vaga in forma di spirito sulla Terra. Non potrò più vederlo, toccarlo, sentire le sue dita che mi sfiorano i capelli… non potrò più rifugiarmi tra le sue braccia e annegare nei suoi baci. Eppure sento che non tutto è ancora perduto. Per salvarlo sono disposta a pagare qualunque prezzo, anche a immolare la mia anima. Perché non posso immaginare di trascorrere un solo giorno senza di lui. Non dopo tutto quello che abbiamo condiviso e sofferto. E adesso che i nostri nemici hanno compiuto la loro mossa, non mi resta che una cosa da fare: combattere.

TORRE EIFFEL

La torre Eiffel è il monumento più famoso di Parigi, conosciuta in tutto il mondo come simbolo della città stessa e della Francia. È visitata mediamente ogni anno da circa cinque milioni e mezzo di turisti
Costruita in poco più di due anni, dal 1887 al 1889 (in 2 anni, 2 mesi e 5 giorni) per l'esposizione universale del 1889, che si tenne a Parigi per celebrare il centenario della Rivoluzione francese, prende il nome dal suo progettista, l'ingegnere Alexandre Gustave Eiffel.
La struttura, che con i suoi 324 m è la più alta di Parigi, venne inaugurata il 31 marzo del 1889 e fu aperta ufficialmente il 6 maggio dello stesso anno, dopo appena due anni, due mesi e cinque giorni di lavori.

Nel 1909 la Torre Eiffel rischiò di essere demolita perché contestata dall'élite artistica e letteraria della città, ma fu risparmiata solamente perché si rivelò una piattaforma ideale per le antenne di trasmissione necessarie alla nuova scienza della radiotelegrafia.
Nel 2006 è stata al nono posto tra i siti più visitati della Francia, ed è il monumento a pagamento più frequentato del mondo con 6 893 000 visitatori nel 2007. Dalla sua apertura, nel 1889, è stata visitata da circa 250 milioni di persone.Dal 1964 è classificata come Monumento storico di Francia
La sua manutenzione, dal 1981 al 2005, è stata curata dalla Societé Nouvelle d'Exploitation de la Tour Eiffel (SNETE).
Dal 2006 al 2014 essa è affidata alla Société d'Exploitation de la Tour Eiffel (SETE). Il monumento ha mantenuto il record di costruzione più alta del mondo fino al 1930, anno in cui fu completato il Chrysler Building di New York.
Per salire fino in cima vi sono due possibilità: i 1665 scalini oppure due ascensori trasparenti. La struttura è divisa in tre livelli aperti al pubblico, raggiungibili sia con l'ascensore sia con le scale. I meccanismi degli ascensori sono quelli originali del 1889 e percorrono, all'anno, 100,000 km. A sud-est della torre si allunga una distesa erbosa da cui un tempo partivano i primi voli in mongolfiera.
Quando fu costruita, si registrò una certa resistenza da parte del pubblico, in quanto si pensava che sarebbe stata una struttura poco valida esteticamente (ancor oggi è poco apprezzata da alcuni parigini, che la chiamano "l'asparago di ferro").
Tuttavia è generalmente considerata uno degli esempi di arte in architettura più straordinari e costituisce indiscutibilmente uno dei simboli di Parigi più rappresentativi nel mondo, proposta per le sette meraviglie del mondo moderno.
Al terzo livello Gustave Eiffel aveva creato un appartamento in cui riceveva gli ospiti più illustri; oggi vi si trovano le statue di Eiffel insieme a Thomas Edison e alla figlia Claire durante l'incontro avvenuto durante la Fiera Mondiale del 1889 in cui Edison portò un esemplare di Fonografo.

Museo del Louvre

Il Louvre ha origine da una fortificazione fatta costruire da Filippo Augusto al momento della sua partenza per la Crociata del 1190, al fine di proteggere la riva destra in sua assenza. Poco più a nord dell’attuale Cour Carré fu edificata una fortezza di cui sono state trovate alcune vestigia durante gli scavi degli anni ’80: i resti di un grande torrione intorno al quale è possibile passeggiare durante le visite al museo e che serviva da scrigno per il Tesoro Reale e gli Archivi.
Successivamente, nel XIV secolo, la fortezza fu abbellita da Carlo V che ne fece una residenza secondaria, ma solo con Francesco I, nel 1515, il Louvre divenne la dimora principale dei sovrani di Francia. Il re, fece sostituì il torrione con un cortile lastricato e fece rinnovare l’intero palazzo dall’architetto Pierre Lescot. Poco più tardi, Caterina de’ Medici fece costruire un nuovo palazzo nella zona antistante il Louvre che era stata precedentemente occupata da fabbriche di tegole (tuiles): il palazzo prese per l’appunto il nome di Tuileries. La sovrana pose, inoltre, le basi di un ambizioso progetto, quello di ingrandire ulteriormente il Louvre a spese di edifici privati e di collegarlo alla nuova residenza. Il progetto fu realizzato a partire dal 1594 da Enrico IV, che curò il collegamento alle Tuileries attraverso la Grande e la Piccola Galleria. In seguito furono diverse le modifiche o le aggiunte all’edificio, come la costruzione nel XVII secolo della gran colonnato sulla facciata verso Saint-Germain-l’Auxerrois, ma l’evento che caratterizzò maggiormente la trasformazione dell’area fu la distruzione del palazzo di Caterina de’ Medici, seguito agli eventi della Comune, e la realizzazione al suo posto dei giardini omonimi.
 Il Louvre perse la sua funzione di residenza reale all’epoca di Luigi XIV che spostò la corte nel nuovo palazzo di Versailles e nell’edificio, a partire dal 1793, fu realizzato il Muséum Central des Arts.
La piramide di vetro, che funge da maestoso propileo al museo del Louvre, compie 20 anni!
Nel 1981, solo pochi mesi dopo la sua nomina a presidente della Repubblica Francese, François Mitterand propose di rinnovare e rendere più funzionali le strutture museali del Louvre. Il progetto venne affidato all’architetto sino-americano Ieoh Ming Pei e incontrò da subito numerose difficoltà. La prima fu rappresentata dalla necessità di spostare il Ministero delle Finanze, che aveva sede nell’ala Richelieu, per poter consacrare definitivamente e completamente l’antico palazzo reale a museo. La riluttanza al trasferimento a Bercy, da parte del ministro, creò un po’ di tensione in ambito politico ma i suoi tentativi di opposizione furono vani…ormai il progetto aveva preso il volo.
Montmartre a Parigi
Il quartiere della Parigi romantica, del cancan e del cabaret, dei cafè e dei bistrot frequentati dagli artisti più illustri dell'Europa del XIX secolo.

Montmartre simbolo della Parigi bohémien

Montmartre rivela la sua anima irriverente tra fine ‘800 e inizio ‘900, quando diventa dimora preferita dei più vivaci artisti del tempo. E’ il quartiere che ha ispirato pittori, musicisti e scrittori come Renoir, Picasso, Toulouse-Lautre, Bruant, Francis Carco, Mac Orlan. Simbolo del fermento creativo di quegli anni, Montmartre tuttora raccoglie gli storici caffè e cabaret che sono stati frequente ritrovo di artisti in cerca di ispirazione e di emozioni forti.
Una città dentro la città che ha sempre rivendicato la propria identità fin dalla sua annessione al distretto di Parigi nel 1860. Quando nel 1871 la Francia si arrese alle truppe prussiane, Montmartre insorse e si rifiutò di consegnare il cannone che era a guardia della collina, dando inizio al corso degli eventi che portarono alla costituzione della Comune di Parigi.
La Basilica del Sacro Cuore
Meta di pellegrini e fedeli da tutto il mondo, la Basilica del Sacro Cuore accoglie segreti e misteri tutti da scoprire. Si racconta che fra le sue mura candide, che respingono naturalmente smog e polvere per la particolare pietra calcarea da cui sono costituite, sia custodito gelosamente il Cuore di Gesù. Numerosi sono inoltre i simboli sparsi qua e la all’interno e all’esterno della chiesa, che fanno riferimento al risaputo orgoglio nazionale francese. Se capitate in un giorno di pioggia battente, non disperate, avrete almeno la fortuna di vedere risplendere la basilica di un bianco ancora più intenso.
Place du Tertre
A ridosso della chiesa del Sacro Cuore, seguendo la strada dei negozi di souvenir, trovate Place du Tertre. É la piazza più fotografata di Montmartre, dove si riversano fiumi di turisti attratti da negozietti, atelier di artisti, ristoranti e caffè. Una cartolina con i suoi pittori, disegnatori e ritrattisti, pronti a vendervi con pochi tratti di matita la vostra immagine, una caricarura o una silhouette ritagliata del vostro profilo.
Saint-Pierre-de-Montmartre
A Place du Tertre potete visitare Saint Pierre, poco distante dall’imponente Chiesa del Sacro Cuore. La gente del quartiere la preferisce alla più famosa e sontuosa Basilica. In questa chiesa, più raccolta ed intima, i parigini venerano la patrona di Montmartre Notre Dame de Beauté. Varcato il portale della facciata settecentesca si accede alla navata in stile romanico del XII secolo, con le quattro colonne provenienti da un tempio romano. Saint-Pierre è stata costruita nel 1133 sulle rovine di un santuario merovingio, poi ricostruita nel corso del XV e XVIII secolo.
Il Cimitero di Montmartre
Lontano dal vociare di Place du Tertre, immerso in una dimensione raccolta e sacrale, il cimitero di Montmartre conserva le tombe di grandi artisti come Stendhal, Zola, Offenbach, Berlioz, Dumas e Truffaut. I cimiteri di Parigi sono pieni di opere monumentali e di tombe celebri, tanto da meritare un cenno nella nostra guida. Passando tra i monumenti funebri potete trovare singolari omaggi sulle lapidi, come le scarpette da danza lasciate prima di un debutto di danza sulla tomba della prima ballerina romantica Maria Taglioni.
Rue Lepic e il Moulin de la Galette
Rue Lepic è la caratteristica salita che va su verso la collina di Montmartre. Ma mano che si sale, si può entrare nei negozietti o sostare lungo il percorso per guardare splendidi scorci di Parigi vista dall’alto. Su Rue Lepic c’è il Moulin de la Galette, uno dei due mulini originali che sono rimasti dei 30 di Montmartre. La storia di questo mulino è legata ad una famiglia di mugnai che nel 1870 decisero di trasformarlo in sala da ballo dove poter assaggiare gallette appena sfornate. Da questo momento in poi gli artisti dell’epoca, tra cui Van Gogh e Renoir, iniziarono a frequentarlo facendone il loro punto di ritrovo. Il mulino è proprio quello immortalato nel famoso quadro di Renoir del 1897.

 

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