giovedì 2 febbraio 2017

Release Blitz Se mi lasci ti licenzio di Noelle August - Estratto




Adam Blackwood ha tutto: è giovane, è sexy, ha una splendida villa a Malibu ed è capo e fondatore di Boomerang, una società di successo che gestisce un frequentatissimo sito di incontri. Il suo sogno, però, è diventare produttore cinematografico e per realizzarlo ha bisogno di un grosso finanziamento. A interessarsi al progetto è un ricco magnate, che manda la figlia, Alison, a lavorare a Boomerang con l’incarico di indagare su Adam e svelare i suoi scheletri nell’armadio. Lei, d’altronde, non desidera altro che dimostrare di essersi lasciata alle spalle un passato burrascoso e di meritare un posto al comando dell’impero di famiglia. Peccato che durante una festa in maschera, prima ancora che il loro rapporto professionale abbia inizio, tra Alison e Adam si accenda una potente attrazione che diventerà sempre più difficile ignorare… anche in ufficio. Ma la passione e – chissà – l’amore possono davvero vincere la sete di carriera, denaro e successo?


ESTRATTO:

Imbocco a tutta velocità la stradina in salita che porta dai Galliano, stringo un po’ troppo la curva del vialetto e mi fermo davanti alla casa sbandando leggermente. Sono le undici, e a giudicare dalla musica martellante e dalla folla che mi fissa quando faccio stridere le gomme, la festa di Halloween è già entrata nel vivo. Un parcheggiatore esausto corre verso la Mini Cooper davanti a me. È la macchina di Rhett Orland, il direttore delle risorse umane. Metto in folle e osservo sorridendo i miei dipendenti che escono dall’auto. Paolo scende dal sedile del passeggero: indossa un frac attillato e un paio di Oxford lucide. Appena fuori, si calca un cappello a cilindro sulla testa e fa ruotare un bastone.
È un perfetto Fred Astaire latino. Sadie esce dalla portiera posteriore fasciata in un body di lycra rosso fuoco e si sistema la gigantesca parrucca blu che porta sulla testa: sul petto, a caratteri tondeggianti, c’è scritto thing 1. Accanto a lei compare Pippa, che ovviamente è thing 2. Quelle due devono sempre fare tutto insieme. Vestirsi da personaggi del dottor Seuss è assurdo, ma sono molto carine.Infine, dal posto del guidatore scende Rhett. Per un attimo ho l’impressione che sia nudo, ma per fortuna mi accorgo del perizoma. Tarzan, ovvio. Rhett ha un gran fisico e vuole mostrarlo al mondo intero. Deve pur mettere a frutto tutte quelle ore di CrossFit. Prima di allontanarsi tira fuori dall’auto un casco di banane. Un tocco di classe, devo ammetterlo. Abbasso il finestrino mentre si avvicina un parcheggiatore dinoccolato. «È davvero una Bugatti?» Spalanca gli occhi e guarda gli interni. «Oh, porca miseria, sì!» esclama, rispondendosi da solo. «Mi scusi, è la prima volta che ne vedo una… dal vivo.» «Immagino. Sono molto rare.» «Senta, signore…» Mi dà del lei anche se ha grossomodo la mia età, poco più di vent’anni. «Vado dritto al punto: non penso di avere le palle per spostare una macchina del genere.» «Nessun problema.» Mi sistemo la maschera nera ed esco, lasciando le chiavi inserite. «Mollala qui.» E gli allungo cento dollari. Non sono affatto preoccupato per la mia auto. E poi, be’… anche se sono sempre felice di passare una serata con amici e dipendenti, l’idea di potermene andare in fretta quando voglio non è affatto male. «Certo, grazie!» Il parcheggiatore prende la banconota. «Grazie!» «Ehi! Adam!» esclama Sadie facendomi un cenno dall’ingresso. Sotto la luce del portico, la sua enorme parrucca blu elettrico è un pugno nell’occhio. Ci sono tutti, e mi stanno aspettando. Faccio il giro dell’auto e li raggiungo.
«Come hai fatto a capire che ero io?» dico spalancando le braccia. Pippa mi squadra e sorride. «Cavoli, Zorro! Stai benissimo. Dovresti vestirti così anche in ufficio.» Se non fossi il presidente e l’amministratore delegato, sarei tentato di farlo. C’è qualcosa che mi piace nell’indossare una maschera. «No, Adam, per favore. Quella roba al lavoro… no» interviene Rhett passandosi le banane da un braccio all’altro. Essendo il direttore delle risorse umane, in azienda è la voce della ragione. «Io sono d’accordo con Pippa» interviene Paolo indicandomi con il bastone. «Dovremmo fare una pubblicità. Tu e quel vestito. Le ragazze arriverebbero a frotte. O a sciami, tipo le api. E adesso andiamo a divertirci.» Picchietta il bastone sul sedere di Sadie. «Muoviti, ragazza.»
Entriamo nell’elegante salotto e andiamo dritti al bar. Sorseggio uno scotch e vado in cerca dei padroni di casa, i miei amici Joe e Pearl. Come si conviene alla villa di una fotografa, gli spazi sono raffinati e arredati con gusto: moderni, eleganti e pieni di costosissimi pezzi d’arte. Ma stasera c’è qualcosa di diverso… sembra più la location di un rave che la casa di Pearl e Joe Galliano.
Gli invitati ballano al centro della stanza e nel patio. Su una piccola piattaforma in un angolo c’è il dj. La casa è una baraonda di maschere e costumi colorati: alieni, soldati delle truppe d’assalto, flapper e angeli. Non manca niente.



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